Che cos’è il foliage?
Il termine “foliage” si riferisce al fenomeno naturale che si verifica in autunno, quando le foglie degli alberi cambiano colore prima di cadere. Durante questa stagione, le foglie passano dal verde a una gamma di colori vivaci come il giallo, l’arancione, il rosso e il marrone. Questo cambiamento è dovuto alla riduzione della clorofilla, il pigmento che dà alle foglie il loro colore verde, man mano che le giornate si accorciano e le temperature si abbassano.
Il foliage è particolarmente apprezzato per la sua bellezza e diventa un’attrazione turistica in molte parti del mondo, soprattutto in aree dove ci sono grandi estensioni di foreste decidue.
Da dove deriva il termine foliage?
Foliage non è una parola francese ma inglese, in uso dal XII secolo, che vuol dire genericamente fogliame, quindi l’insieme delle foglie di una pianta. Senza nessun riferimento al cambio di colore.
Non ci sono molte parole inglesi che terminano in –iage come foliage e questo può averci tratto in inganno, scambiandola per una parola francese. Tra le poche parole inglesi che terminano in -iage, ce n’è una del lessico di base, marriage che può farci ben capire come dovrebbe essere l’effettiva pronuncia di foliage. Altri esempi sono carriage, verbiage.
Il termine che foneticamente si avvicina di più a quello che usiamo in italiano è il francese feuillage [fœjaʒ]. Anche in questo caso, la parola non ha nulla a che vedere con il cambio di colore delle foglie.
La parola foliage, ultimamente inserita anche in alcuni dizionari indica quindi le foglie della chioma di una pianta. I media o le attività turistiche autunnali hanno fatto si che questo termine incameri nella sua definizione il cambio di colore delle foglie nel periodo autunnale e la conseguente caduta al suolo.
Perché il colore delle foglie cambia in autunno?
Appurato che stiamo parlando di un fenomeno naturale, per rispondere a questa domanda dobbiamo prendere in considerazione la clorofilla ed il processo di fotosintesi.
Le foglie generalmente sono ricche di clorofilla, cioè di quel pigmento che assorbe la luce e le fa sembrare verdi. (In realtà le foglie non sono verdi, semplicemente le percepiamo così perché la clorofilla maschera gli altri pigmenti che esse contengono.)
Quando le foglie delle piante decidue invecchiano, in autunno, la clorofilla si dirada, è presente in meno quantità e ciò permette quindi di percepire le altre molecole colorate.
Il colore che si vede è dato dai pigmenti: le foglie gialle, arancioni e rosse per esempio sono tipiche dei carotenoidi, i quali contribuiscono alla fotosintesi. Il loro supporto consiste infatti nell’assorbire quella parte di luce che non assorbe la clorofilla. Inoltre, i carotenoidi sono utili per la foto protezione durante la fotosintesi.
Un discorso diverso va invece fatto per i flavonoidi, vale a dire per quei composti che si producono quando le piante e le foglie sono esposte ad un grande stress, come il freddo e l’invecchiamento per esempio. Essi si contraddistinguono per colorare di rosso le foglie, come succede all’acero saccarifero per esempio.
In ogni caso, il processo di cambiamento di colore delle foglie, a cui consegue la caduta, è un fenomeno di protezione, per evitare che le condizioni difficili della stagione fredda danneggi le foglie, tanto da renderle delle facili prede dei patogeni.
Succede a tutti gli alberi?
No, esistono alberi che perdono le foglie stagionalmente, detti appunto caducifoglie, e alberi che non perdono tutte le foglie, detti sempreverdi. Per esempio, l’abete è un sempreverde, quindi d’autunno e d’inverno manterrà le foglie verdi.
Principalmente, le piante caducifoglie sono latifoglie: a foglia larga, abituate a vivere a basse quote (acero, quercia, castagno, betulla…). Le piante sempreverdi sono per la maggior parte conifere: aghifoglie, le troviamo anche a quote elevate fino ai 2500 metri (abete, pino, tasso, cipresso…).
L’eccezione non poteva mancare, il larice. L’unica conifera, protagonista del foliage ad alta quota che ingiallisce e perde le foglie. Da metà ottobre infatti i primi larici iniziano a dipingersi di un giallo intenso, dorando piano piano l’intero bosco. Uno spettacolo!
Ha degli effetti benefici per noi?
Ammirare i colori della natura in qualsiasi stagione, apporta veri e propri effetti benefici sul nostro benessere mentale. Immergersi nella natura e nei colori caldi dell’autunno allontana lo stress a cui siamo sottoposti ogni giorno. Camminare su grandi distese colorate e sentire lo scricchiolio delle foglie calpestate può distendere e rilassare la nostra mente. Il foliage crea intorno a noi armonia, un effetto particolare e suggestivo, uno stato di pace e benessere donandoci quella sensazione di comfort e serenità.
Una lunga passeggiata nei boschi è salutare, permette di liberare la mente, concentrarsi sul proprio respiro, fare attività fisica respirando aria pulita e ritrovare sé stessi nel contatto con la natura.
Dove si può vedere il foliage in Italia?
Scopri nel prossimo articolo alcune mete facili e accessibili a tutti per ammirare questo fenomeno, in un viaggio itinerante lungo la nostra meravigliosa penisola!