E’ un Lepidottero originario del Sud America.
Quando e come è arrivata?
La Paysandisia, la farfalla delle palme. L’introduzione nel nostro continente è stata accidentale, attraverso il commercio di grandi esemplari di Trithrinax Mart (palme spinose) via mare in containers dall’area sudamericana e si pensa sia avvenuta tra il 1985 e il 1995. Nel continente europeo sono state effettuate segnalazioni in Spagna e Francia meridionale (2001), nel Regno Unito (2002), Isole Baleari (2003), Olanda (presenza occasionale nel 2006).
Dal 2002 è stata segnalata anche in Italia, dove ormai è ampiamente diffusa in diverse regioni.
Che cos’è la Paysandisia Archon?
La Paysandiasia, come anticipato, è un lepidottero; si tratta di un vasto ordine di insetti olometaboli* a cui appartengono circa 158.000 specie, note come farfalle e falene.
*Insetto il cui sviluppo è caratterizzato da metamorfosi completa, che cioè nel suo sviluppo presenta i tre stadi di larva, di pupa e d’insetto perfetto.
- Le uova, da bianco-grigiastro a crema, hanno forma allungata e dimensioni di circa 5 mm in lunghezza, con la particolare caratteristica di avere coste longitudinali. Vengono deposte in piccoli gruppi alla base del rachide fogliare o sul germoglio apicale. Le ovideposizioni avvengono tra la fine maggio e gli inizi di ottobre. Le uova schiudono in 12-21 giorni a seconda della temperatura.
- La larva neonata, di colore rosato è lunga meno di un cm, a maturità si presenta di color bianco crema e di grandi dimensioni (anche 8 cm di lunghezza). Subito dopo la nascita, le larve penetrano nei tessuti vegetali scavando gallerie piuttosto rettilinee nel rachide fogliare.
- Lo svernamento avviene allo stadio di larva che, nella primavera successiva, si incrisalida proteggendosi in un bozzolo costituito da fibre vegetali, escrementi e seta. La crisalide di colore marrone giallastro, è lunga circa 5 cm.
- Trascorsa la fase dello sviluppo pupale, a partire dal mese di giugno, gli insetti adulti sfarfallano abbandonando le esuvie della crisalide lungo il tronco. Gli adulti sono lepidotteri di grosse dimensioni (9-11 cm di apertura alare). I voli degli adulti possono essere osservati nelle ore diurne da maggio a novembre, ciascun individuo vive circa 4 settimane. Il volo è percepibile distintamente dal rumore causato dal battito delle ali.
Come agisce Paysandisia Archon?
La palma che ospita questo lepidottero viene letteralmente scavata dall’interno del tronco. L’insetto, come anticipato, depone le proprie uova alla base del gambo fogliare e sul germoglio apicale della pianta. Solitamente, compie una generazione all’anno, ma è possibile che alcuni individui possano completarla anche in due anni.
Molto spesso la pianta ospite non rivela chiari sintomi dell’attacco da parte della larva di Paysandisia, ma evidenzia uno stato generale di sofferenza, con foglie ingiallite o secche, spesso ritorte o comunque deformate rispetto alla norma. Sintomi più specifici consistono nella presenza di abbondante rosura in corrispondenza dei fori di uscita delle gallerie larvali in particolare nella parte sommitale dello stipite e lungo il fusto.
Il danno causato da Paysandisia può essere più o meno grave in funzione della specie vegetale, dell’intensità di attacco e dell’età della pianta. Le giovani palme presentano una minore resistenza agli attacchi, per cui nei vivai i danni possono essere rilevanti. Lo stato di salute delle piante può essere seriamente compromesso, fino a provocarne la morte, se nel fusto sono presenti numerose larve.
Cosa possiamo fare?
Il controllo della Paysandisia non è regolamentato da misure di lotta obbligatoria. Questo lepidottero, tuttavia, è molto diffuso nella nostra regione; per riuscire a controllarne le infestazioni occorre intervenire tempestivamente contro le larve. Non è una semplice operazione, in quanto spesso ci si accorge della loro presenza quando il danno è già avvenuto e le larve hanno abbandonato le piante.
Al fine di limitarne la diffusione, risulta di fondamentale importanza l’adozione di misure preventive, tra cui l’accurato controllo del materiale vegetale commercializzato e da parte dei proprietari di palme è importante l’osservazione attenta e costante, supportata eventualmente da personale tecnico, che può permettere la tempestiva individuazione di piante con sintomi iniziali di attacco. Tali piante, quando non hanno l’apice vegetativo compromesso possono, con buona probabilità, essere recuperate.
La lotta alla Paysandisia, la farfalla delle palme, può essere realizzata con interventi di insetticidi chimici o biologici.
I trattamenti chimici devono essere realizzati nel periodo estivo, da fine maggio a fine settembre-inizio ottobre, con una cadenza di circa 20-30 giorni. Il trattamento ha lo scopo di colpire l’insetto quando ancora non è penetrato nella pianta.
La difesa con prodotti biologici si basa sull’uso dei nematodi entomoparassiti, in particolare i nematodi del genere Steinernema spp. I nematodi, se ben utilizzati, risultano avere un’ottima efficacia nel controllo dell’insetto, in quanto sono in grado di raggiungere le larve anche in profondità. Tuttavia hanno alcuni problemi di applicazione: i nematodi al momento del trattamento devono essere vivi, il trattamento deve essere fatto a bassa pressione e, in particolare, devono essere applicati in periodi piovosi e freschi, quali l’autunno e la primavera.
In entrambi i casi è opportuno rivolgersi a personale competente e specializzato.
Normativa vigente
La Paysandisia è presente nella lista A2 dell’EPPO (Eurpean and Mediterranean Plant Protection Organiziaton). https://www.eppo.int/ACTIVITIES/plant_quarantine/A2_list
E dal 2010 è inserita nel D. Lgs. 214/05, Allegato II, Parte A (Organismi nocivi di cui deve essere vietata l’introdu-zione e la diffusione in tutti gli stati membri se presenti su determinati vegetali o prodotti vegetali), Sezione II (Organismi nocivi di cui sia nota la presenza sul territo-rio comunitario e che rivestono importanza per tutta la comunità) https://www.parlamento.it/parlam/leggi/deleghe/05214dl.htm